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antonina

IL GRAND TOUR NELLA CALABRIA ESTREMA

“…Era difficile lasciare una località così interessante, così pittoresca come la Marina di Bova, dove pochi viaggiatori sono stati ed andranno probabilmente, senza conservarne una veduta: così fu disegnata mentre i pescatori presso i quali avevamo passato la notte, gettarono le loro reti a mare, per darci un pò di pesce…”

Comincia con le celebri parole di Jean-Claude Richard de Saint-Non “Il Grand Tour nella Calabria estrema – Tra bellezza sublime e filoxenìa di omerica memoria” di Franco Tuscano.

Il volume, contenuto nella Collana del Parco dei Greci di Calabria edito da Rubbettino Editore, prosegue accennando ai primi grandtourist  giunti nella Calabria Greca.

<Libri e scritture di viaggio (la cosiddetta “letteratura odepòrica”, ovvero, “attinente al viaggio”) si intensificano grazie alla pratica del Grand Tour, attraverso cui, a partire dal ’500, i rampolli europei di buona famiglia completano gli studi “puntellando” il proprio background culturale.

Fin dal principio, si evince che tra le mete preferite dai viaggiatori c’è il “Belpaese”: l’Italia, tappa obbligata in seguito alla rinnovata cultura umanistica, in quanto, tra il XV ed il XVI secolo, la nostra penisola è “la grande officina di una rivoluzione artistica di assoluto rilievo internazionale”.

La Calabria, quella ionica in particolare, è rimasta però spesso ai margini degli itinerari di viaggio, che interessano invece, seppur parzialmente, la costa tirrenica fino a Reggio, meta ultima del traghettamento verso la Sicilia (c’è una diceria, mi sia consentito dire, che riguarda la Calabria in generale, secondo la quale i viaggiatori che si spingevano a Napoli concludevano lì il loro percorso, o, nel caso in cui fossero temerari più degli altri, raggiungevano la Sicilia via mare, evitando il “pericoloso” attraversamento della Calabria. Non la pensavano così, evidentemente, i vari François Lenormant, George Gissing, Alexandre Dumas, ecc., i quali, non si privarono di un “tour” in quella che veniva considerata una “ultima Thule”).

La Calabria “estrema”, poi – “frontiera culturale”, perché roccaforte greca in terra latina, ma soprattutto “cerniera”, “anello di congiunzione” fra Oriente ed Occidente – appare un’isola remota ed immobile, “nel tempo ma fuori dal tempo”2, fuori dalla storia, separata non solo fisicamente ma anche culturalmente dal resto dello “stivale”; una terra rimasta “off limits” per gran parte dei grandtourist, e colpevolmente ignorata, quando non – addirittura – mistificata dalla storiografia>.

“…Certo che, una volta arrivati sulle alture di fronte a Pentedattilo, esso appare agli occhi incantati come qualcosa di magico e tale vista ripaga ogni sforzo fatto per raggiungerla…”.

 

 

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NASCE LA COLLANA DEL PARCO DEI GRECI DI CALABRIA, EDIZIONI RUBBETTINO EDITORE

Nasce, nell’ambito del Programma di Sviluppo Locale Neo Avlaci (Nuovo Solco) finanziato con le risorse del PSR Calabria 2007/2013, la Collana del Parco dei Greci di Calabria.

Si tratta di un contributo che l’Agenzia di Sviluppo Locale vuole offrire per memorizzare e valorizzare, in modo integrato, un’immensa e millenaria stratificazione di saperi, conoscenze, produzioni ed arte che si sono affermati in questo territorio rurale interpretato e fotografato come spazio economico, naturale e culturale.

Questa Collana ha una duplice finalità: da un lato quella di incrementare la conoscenza del considerevole e variegato patrimonio culturale grecanico e dall’altra quella di realizzare un efficace ed utile strumento di promozione del territorio impreziosito quest’ultimo dalla presenza della Minoranza Linguistica dei Greci di Calabria.

I volumi della Collana, come spiega in una nota il Presidente Filippo Paino, redatti con la consulenza di esperti del territorio e pubblicati con la collaborazione di Rubbettino Editore, spaziano su vari campi della cultura grecanica (musica, enogastronomia, lingua, iconografia, natura, fiabe e arte nelle sue varie declinazioni) e vanno a costituire un primo nucleo di volumi che si rivolgono sia ad un pubblico interessato a conoscere meglio le peculiarità dell’Area Grecanica ma ancor più al mondo giovanile che si sta allontanando dalla dimensione storica locale.

Quindi diventa essenziale un intervento per preservare e valorizzare questo mondo fatto di beni intangibili quali la lingua dei Greci di Calabria, il dialetto, il know-how, le tradizioni, le arti e altri fattori materiali e produttivi raccogliendoli e sistematizzandoli in una Collana orientata principalmente alle nuove generazioni ed alle scuole senza escludere un importante uso ai fini turistici.

Con questa interpretazione della cultura il GAL Area Grecanica inaugura un “nuovo solco” con l’intento di farci scorrere dentro tutte quelle energie positive che possono operare per fertilizzare una terra che solo apparentemente e statisticamente è arida.

I volumi attualmente pubblicati toccano diverse tematiche attinenti la cultura dei calabro-greci:
- Il Grand Tour nella Calabria estrema
- Museo dei Santi Italo-Greci di Stati
- Musica dalla Montagna dei Greci di Calabria
- Il Racconto della Luna
- Amendolea/Silenzio Sonoro
- I Majia/Fiabe dallo Spopolamento
- Conterraneo/Memoria Identitaria e Poetica dei Luoghi
- Guida Naturalistica della Calabria Greca

I volumi stampati, 500 copie per ciascun volume, attraverso una semplice richiesta da far pervenire al GAL Area Grecanica, saranno distribuiti gratuitamente a Scuole, Associazioni Culturali, Biblioteche, Istituzioni e a tutti gli altri Soggetti che operano nel Settore della Promozione Culturale della Calabria Greca.

I Volumi inoltre sono distribuiti da Rubbettino Editore presso le principali Librerie del territorio calabrese. Per info visitare lo store online di Rubbettino Editore.

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TERRE GRECANICHE ALLO SPECIALE DI RAI 2 "SIGNORI DEL VINO"

La Cooperativa Agricola Terre Grecaniche e i suoi Vini IGT Palizzi saranno in onda domani, 20 febbraio 2016 alle ore 18.00, ai Signori del Vino, lo Speciale di RAI 2 sulle eccellenze enologiche della Calabria.

Signori del Vino, ogni sabato, porta i suoi telespettatori a scoprire le eccellenze vitivinicole italiane, un viaggio tra vigneti, cantine e territori unici, per raccontare storie di persone e di aziende fatte di  passioni, saperi e tradizioni. 

Un’ulteriore conferma per la Cooperativa Agricola Terre Grecaniche che con i propri Vini Aranghìa e Calanchi è presente nella Guida Slow Wine 2016, e che, sin dalla sua costituzione, sperimenta un modello di impresa sociale che affonda le proprie radici nelle buone tradizioni della Calabria Greca centrando il suo operato sulla salvaguardia del territorio e delle sue peculiarità, producendo vini rispettosi del "territorio" e incidendo nella struttura sociale dell'area di produzione.

Sono questi gli ingredienti che, insieme a quelli naturali, contribuiscono a dare un gusto speciale ai vini di Terre Grecaniche, oltre ai valori dell’amicizia e della solidarietà

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VIAGGIARE IN MOTO NELLA CALABRIA GRECA

Un viaggio fatto in moto, e raccontato agli appassionati delle due ruote. Un lungo racconto fatto di immagini e luoghi da non perdere della Calabria Greca. “Un viaggio all’aroma dolce degli agrumi, con gli accenti salmastri del mare e quelli balsamici degli eucalipti: da fare in moto lungo le fiumare e la meravigliosa vegetazione che inghiotte i borghi”.

La descrizione di Stefano Casati e Maria Vittoria Bernasconi, giunti nell’Area Grecanica grazie alla formula degli Educational promossi dal GAL Area Grecanica nell’ambito del PSL Neo Avlaci – Mis. 313, è ricca di particolari e suggestioni.

Stefano racconta così il suo viaggio: “con una moto si possono raggiungere le colline alle spalle del mare, in un intrico di vegetazione e silenzio. Se poi si viaggiasse in due, dalla sella posteriore si potrebbe provare un piacevole esperimento:attraversare il paesaggio mappandone i profumi, catalogandoli man mano che i dintorni cambiano. A seconda delle stagioni, infatti, si percepiscono i gelsomini e le ginestre, i mandorli e i bergamotti, gli eucalipti”.

E poi racconta della visita ai luoghi disabitati come Roghudi e Pentedattilo dove ”il sibilo del vento è l’unico suono che si percepisce, dopo aver spento il motore della moto”.

E poi Staiti, Bagaladi, Chorio, San Lorenzo, Gallicianò, nel suo racconto Stefano Casati non trascura nessuna delle tappe del suo itinerario in moto, racconta gli usi e le tradizioni popolari, riporta le ricette della tradizione e chi contattare per visitare la Calabria Greca.

“Il fascino di questi luoghi – continua – è legato alle storie che ispirano, ai suoni che si percepiscono tra i rami contorti, tra le stradine deserte che usano solo i turisti di passaggio appassionati di trekking”.

Il vento – concludono i due autori – accarezza i dintorni e poi s’insinua nel casco, portando con sé gli aromi piccanti della macchia mediterranea, delle ginestre e del bergamotto.

DueRuote – Gennaio 2016 – pp. 132 – 141.

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