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CONTERRANEO - MEMORIA E POETICA DEI LUOGHI

La Collana del Parco dei Greci di Calabria si arricchisce ancora. 

ConTerraneo, memoria identitaria e poetica dei luoghi è il lavoro condotto sul campo, a Bova, dall'artista Antonio Pujia Veneziano.

Prende il via a Bova infatti, nel 2015, il Laboratorio ConTerraneo, uno dei cinque Laboratori di Arte Pubblica della Calabria Greca (insieme a Palizzi, Pentedattilo, Gallicianò e alla Fiumara dell’Amendolea).
Nasce come risposta all’impellente bisogno di ridare vita al Borgo e alla sua alta carica artistico-espressiva.
Promosso dal GAL Area Grecanica nell’ambito della Misura 313 del PSL Neo Avlaci, in collaborazione con l’Associazione Aniti – Impresa Sociale, vincitrice del Bando di Gara “Programma di Arte Pubblica nei Borghi e nei Centri Storici dell’Area Grecanica”, CONTERRANEO è un laboratorio partecipato che esce fuori dai luoghi deputati dell’arte ponendosi come processo relazionale in grado di creare consapevolezza negli abitanti e riattivare una coscienza dello spazio e dell’arte che impregna da secoli l’intero borgo. L’Arte nella Calabria Greca diventa quindi pubblica.
 
Nelle varie e articolate declinazioni di Arte Pubblica, il Laboratorio CONTERRANEO si è posto in relazione non solo con il contesto, ma anche con la memoria identitaria della Città di Bova, proponendo interventi site-specific come modalità di riqualificazione in grado di suggerire prospettive inedite di lettura dell’habitat, innovative sia da un punto di vista ambientale che socio-relazionale. Un modello culturale alternativo che ha dato valore aggiunto alle risorse umane e ambientali esistenti, contribuendo a sviluppare ulteriormente il potenziale culturale a livello territoriale.
La costante alla base del progetto è stata l’idea di far dialogare artista e collettività, attraverso la condivisione di un percorso frutto di scambi sociali e culturali non standardizzati, in grado di offrire momenti di riflessione e convivialità, innescando intorno a sé una vera e propria dinamica culturale produttiva.
Azioni artistiche e laboratori creativi hanno così avviato sul territorio grecanico un’operazione incentrata sul metodo relazionale e su quel senso di “abitare poetico” di cui parla Heidegger – un’arte non autoreferenziale, totalmente incentrata sulla propria essenza estetica e linguistica, ma attenta al contesto e aperta alla collettività, autenticamente pubblica, vale a dire vicina all’essenza delle cose – che ha visto i cittadini della Città di Bova coinvolti in prima persona in attività partecipative incentrate sulla ceramica, materia che da sempre evoca la memoria identitaria che dimora nell’arte, nella storia, nei manufatti, nelle antiche tradizioni di una intera comunità.