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antonina

GUIDA NATURALISTICA DELLA CALABRIA GRECA

Un volume ricco di immagini e itinerari per ogni genere di appassionato naturalistico.

Il Volume di Alfonso Picone Chiodo, edito da Rubbettino Editore, per la Collana del Parco dei Greci di Calabria, è una vera e propria guida naturalistica dell'Area Grecanica. Dagli itinerari a piedi fino a quelli in mountain bike, dai percorsi a cavallo fino a quelli subacquei, e poi arrampicata sulla roccia, torrentismo, canoa, sci da fondo escursionismo e molto altro ancora.

L'autore inoltre censisce tutti i caselli forestali e le aree pic-nic presenti sul territorio grecanico e dà degli spunti per usufruire di tali strutture, il più delle volte inutilizzate e che potrebbero rappresentare i luoghi privilegiati di sosta per quanti decidono di visitare le montagne della Calabria Greca.

La prima parte del Volume è dedicata alla natura con una "carrellata" di immagini sulla flora e la fauna che abita i boschi aspromontani dell'Area Grecanica per poi proseguire con tutta una serie di itinerari pensati per ogni genere di appassionato/sportivo.

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IL RACCONTO DELLA LUNA

L’idea alla base di questo racconto-favoletta, come spiega Tito Squillaci, ellenofono e curatore degli aspetti linguistici greco-calabri del Volume, è il dato di fatto che i piccoli giocano e imparano. Partendo dall’assunto che giocare è imparare, Nunziella Cocuzza si lancia in una meravigliosa avventura: trasmettere a bambini monolingue suoni e significati di una seconda lingua, senza dare l’idea che sta insegnando un altro idioma.
Essa utilizza gli stessi meccanismi che stanno alla base dell’apprendimento della lingua madre, e cioè l’associazione spontanea e graduale tra suoni e concetti (o rappresentazioni di una qualsiasi realtà).
 
Il metodo utilizzato dall’autrice ne Il Racconto della Luna e in varie esperienze didattiche, è rivolto a bambini e ragazzi a partire dalla scuola materna, e per i più piccoli non prevede lezioni o spiegazioni: il docente parla sempre in italiano, ma denomina alcuni oggetti o figure con termini della seconda lingua. Per esempio, nel caso del greco di Calabria, se in un racconto i protagonisti sono un lupo, una volpe e un asino, il lupo sarà il signor Liko, la volpe la signora Alupùda e l’asino il signor Gàdaro. In tal modo, senza alcuno sforzo, i bambini assoceranno al lupo il termine (suono) “liko”, che in greco significa per l’appunto lupo, e così via per le altre denominazioni.
 
Di volta in volta, in base all’età e al livello di conoscenza della seconda lingua dei bambini, è facile aggiungere nomi di altri animali o di oggetti, parti del corpo, saluti, convenevoli, ecc., ampliando, così, il lessico trasmesso.
In questo libro, edito da Rubbettino Editore per la Collana del Parco dei Greci di Calabria, al racconto per intero segue la parte didattica, con il testo suddiviso in brevi capitoletti corredati dagli approfondimenti ludici, che permettono l’acquisizione stabile dei termini proposti, da un piccolo sussidio che fornisce alcune basi grammaticali del greco-calabro e dal glossario.
 
Oltre alla narrazione, l’ulteriore modalità di utilizzo del racconto prevede la sua rappresentazione teatrale, nella quale vengono utilizzati nomi greci anche per mimare realtà come la pioggia (vre-chi/vre-chi/vre-chi…), il vento (vo-rè-e-e-a/vo-rè-e-e-a/vo-rè-e-e-a…) o il mare (thà-la-ssa/thà-la-ssa/thà-la-ssa…), pronunciati modulando opportunamente il tono della voce, in base alla realtà che si intende evocare.
 
 
 
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MUSICA DALLA MONTAGNA DEI GRECI DI CALABRIA

La Collana del Parco dei Greci di Calabria, edita da Rubbettino Editore, non poteva non contenere anche un Volume dedicato alla musica e alla danza della Calabria Greca. Pensato e scritto da validi conoscitori dell'Area Grecanica, Crùmata àndin oscìa to Ggreco ti Ccalavrìa ovvero Musica dalla montagna dei Greci di Calabria, celebra la musica e i suonatori, la danza e i danzatori grecanici.
 
La musica è compagna di vita dell’uomo. Ne è la sua colonna sonora. Anche nella montagna dei Greci di Calabria ogni occasione è buona per suonare, cantare e ballare, sia durante le incombenze lavorative nei vari periodi dell’anno, sia nei momenti riservati allo svago che nelle ricorrenze religiose e di festeggiamenti civili o strettamente familiari.
Un tempo le lunghe giornate al pascolo e nel duro lavoro dei campi erano addolcite dal suono della zampogna che riempiva le silenziose vallate greco-aspromontane, talvolta accompagnato dal canto. Il suono ed il canto sono stati, da sempre, sin dalle prime forme di vita associata, i migliori antidoti per combattere ed alleviare la fatica e la solitudine dei contadini e, specie, dei pastori.
 
Oggi la musica e la danza continuano a rappresentare una risorsa preziosa per gli abitanti dell’area greco-calabra. I canti, i suoni, la danza vengono trasmessi, insegnati, ai giovani (familiari e non) che hanno voglia di imparare a cantare, avendo una bella voce, e a suonare, iniziando con i flauti che li prepareranno al suono delle zampogne. Con fatica si sta cercando di preservare i suoni e i canti tradizionali, in un mondo sempre più globalizzato.
La passione di alcuni giovani, curata dalla pazienza degli anziani sta mantenendo viva la tradizione.
 
Il Volume di Francesca Prestia, Domenico Morello e Salvino Nucera contiene anche un CD allegato con le musiche tradizionali e identitarie della Calabria Greca.
 
 
 
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MUSEO DEI SANTI ITALO-GRECI DI STAITI

Il Volume “Museo dei Santi Italo-Greci di Staiti” della Collana del Parco dei Greci di Calabria, edito da Rubbettino Editore e a cura di Daniele Castrizio non è, come lo definisce il Sindaco di Staiti, Arch. Antonio Domenico Principato, il solito libro-opuscolo a contenuto encomiastico o autocelebrativo su Staiti che gli appassionati di questo genere trovano solitamente in libreria.

Sfogliandolo si ha subito l’impressione di un lavoro originale che riscopre la storia dei Santi Italo Greci della “Magna Grecia”, di Staiti e di Santa Maria di Tridetti, attraverso il legame forte e fondamentale che accomuna la Storia di Staiti e degli Staitani all’Abbazia di Santa Maria di Tridetti.

Il testo propone e racconta con eccellente qualità storico-scientifica ciò che si può ammirare visitando il Museo, permettendoci così di approfondire e colmare i nostri vuoti di conoscenza in merito e facendoci arrivare pronti ad apprezzarli in tutta la loro bellezza estetica ed artistica.

Per gli studiosi diviene una vera e propria fonte di sapere per costruire opinioni, momenti di riflessione e di studio Religioso della storia di uomini, maestri e Santi, che con la loro operosità hanno rappresentato e rappresentano l’identità di un’area denominata “Magna Grecia”.

Serjei Tikhonov, esperto iconografo che ha curato la realizzazione delle opere esposte, dice: “Quando cinque anni or sono gli amici della parrocchia ortodossa di S. Paolo di Reggio Calabria e dell’Associazione Culturale “Archigramma” mi proposero di eseguire una serie di icone per il futuro Museo dei santi italo-greci di Staiti, io accettai subito e con grande gioia nel cuore. Un progetto unico nel suo genere, che in seguito si sarebbe rivelato una vera scoperta per me: la scoperta del meraviglioso mondo della santità autoctona, profondamente radicata attraverso i secoli nella grande civiltà di un’estesa area conosciuta sotto il nome della Μεγάλη Ἑλλάς”.

A breve l’inaugurazione del Museo.

 

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