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"PARIGI E OLTRE. GLI IMPEGNI NAZIONALI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO AL 2030"

Nato dalla collaborazione tra Enea, Ispra e Ministero dell’Ambiente, è stato pubblicato il rapporto “Parigi ed oltre. Gli impegni nazionali sul cambiamento climatico al 2030”.
Il volume affronta le numerose variabili che possono consentire all’Italia di collocarsi in prima fila di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici.
Dopo aver illustrato gli aspetti scientifici del cambiamento climatico e le decisione assunte al livello internazionale, in particolare all’ultima conferenza Unfcc a Parigi nel 2015, la pubblicazione passa in rassegna le politiche messe a punto al livello europeo e nazionale per raggiungere gli obiettivi fissati al 2020 e al 2030.
Il rapporto è stato presentato il 27 ottobre 2016 a Roma durante una giornata di studio che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Federico Testa (presidente dell’Enea) e Francesco La Camera, Direttore Generale, Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, Ministero dell’Ambiente.
 
 
Il 4 novembre 2016 è entrato in vigore l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, il primo accordo universale, giuridicamente vincolante sul clima a livello mondiale.
Questo Accordo senza precedenti è stato adottato da 195 Paesi poco più di anno fa, in occasione della 21esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) che si è tenuta a Parigi nel dicembre 2015. Con esso viene definito un piano d’azione globale per impegnare i governi a contenere il riscaldamento globale “ben al di sotto dei 2ºC” rispetto ai livelli preindustriali e a ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
L’entrata in vigore dell’Accordo è stata possibile grazie alla ratifica da parte dell’UE, avvenuta il 4 ottobre 2016, che ha consentito di superare la soglia minima legale necessaria perché l’Accordo divenisse esecutivo (ossia, la ratifica da parte di almeno 55 Paesi che rappresentino almeno il 55% delle emissioni globali).
Ad oggi sono 94 i Paesi che hanno ratificato l’Accordo di Parigi, con Stati Uniti, Cina, India e Unione Europea in testa.
L’Accordo di Parigi è entrato in vigore pochi giorni prima dell’inizio della 22esima Conferenza ONU sul clima (COP22), quest’anno in programma a Marrakech (Marocco) dal 7 al 18 novembre. A Marrakech, l’UE si aspetta di vedere progressi concreti sugli elementi chiave del pacchetto di Parigi e la sua implementazione, tra cui l'accesso ai finanziamenti da parte dei Paesi in via di sviluppo e lo sviluppo e il rafforzamento delle competenze e dei processi necessari nei PVS per attuare i loro piani nazionali per il clima.