Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la Cookie Policy.

Facebookyoutube 2

VIAGGIARE IN MOTO NELLA CALABRIA GRECA

Un viaggio fatto in moto, e raccontato agli appassionati delle due ruote. Un lungo racconto fatto di immagini e luoghi da non perdere della Calabria Greca. “Un viaggio all’aroma dolce degli agrumi, con gli accenti salmastri del mare e quelli balsamici degli eucalipti: da fare in moto lungo le fiumare e la meravigliosa vegetazione che inghiotte i borghi”.

La descrizione di Stefano Casati e Maria Vittoria Bernasconi, giunti nell’Area Grecanica grazie alla formula degli Educational promossi dal GAL Area Grecanica nell’ambito del PSL Neo Avlaci – Mis. 313, è ricca di particolari e suggestioni.

Stefano racconta così il suo viaggio: “con una moto si possono raggiungere le colline alle spalle del mare, in un intrico di vegetazione e silenzio. Se poi si viaggiasse in due, dalla sella posteriore si potrebbe provare un piacevole esperimento:attraversare il paesaggio mappandone i profumi, catalogandoli man mano che i dintorni cambiano. A seconda delle stagioni, infatti, si percepiscono i gelsomini e le ginestre, i mandorli e i bergamotti, gli eucalipti”.

E poi racconta della visita ai luoghi disabitati come Roghudi e Pentedattilo dove ”il sibilo del vento è l’unico suono che si percepisce, dopo aver spento il motore della moto”.

E poi Staiti, Bagaladi, Chorio, San Lorenzo, Gallicianò, nel suo racconto Stefano Casati non trascura nessuna delle tappe del suo itinerario in moto, racconta gli usi e le tradizioni popolari, riporta le ricette della tradizione e chi contattare per visitare la Calabria Greca.

“Il fascino di questi luoghi – continua – è legato alle storie che ispirano, ai suoni che si percepiscono tra i rami contorti, tra le stradine deserte che usano solo i turisti di passaggio appassionati di trekking”.

Il vento – concludono i due autori – accarezza i dintorni e poi s’insinua nel casco, portando con sé gli aromi piccanti della macchia mediterranea, delle ginestre e del bergamotto.

DueRuote – Gennaio 2016 – pp. 132 – 141.